venerdì 28 agosto 2015

Il culo di Belen

Che abbia un bel culo è indiscutibile.
Anche io che guardo con la cataratta tutta femminile che mi fa vedere cellulite e cuscinetti anche sulle altre donne, mi inchino alle sue forme.
Che se avessi un culo così probabilmente anch'io andrei in giro a chiappe all'aria tutto il giorno.
Ma che ogni giorno, ogni santo giorno, ogni dannato giorno, ogni fottuto giorno che apro i siti di informazione per sapere cosa succede nel mondo mi devo ritrovare sbattuto in faccia il culo di Belen...beh mi sono proprio rotta le palle  stancata.
Che, per carità, non ce l'ho con lei.
Vive con il suo culo (che detta così poi...), ci lavora ore e ore in palestra e il suo è un mondo fatto di immagine.
Ma il "giornalista" che come didascalia scrive 'scatti rubati a Belen in vacanza a Inculoalmondo' non lo posso reggere.
Scatti rubati?
Rubati??? Sai cosa significa????
Innanzitutto quei scatti non l'hai rubati, ma ti sono costati fior di quattrini.
E poi una foto rubata è quella fatta di nascosto, all'insaputa del soggetto. Quella che fai durante la festa di compleanno di tuo figlio e viene sfocata o con gli occhi chiusi.
Se Belen è avvolta dalla migliore luce possibile che manco il direttore alla fotografia di Spielberg, con il suo culo in primo piano, in una posa innaturale come se avesse ingoiato un bastone (da notare la mia signorilità nel supporre che il bastone sia entrato dalla bocca e non da qualche altro orifizio) non mi puoi dire che è uno scatto rubato.
Ogni giorno apro i siti pregando di non vedere il suo culo, almeno per una volta.
Ma niente, forse c'è ancora qualcuno che si interessa di questo.
Appello a Belen:
stacca per qualche giorno, prenditi una pausa, concedici il tempo per farci tornare la voglia di vedere il tuo culo.
Altrimenti, come tutte le cose che si hanno sempre sotto gli occhi, il tuo culo diventerà insignificante.
E tu con lui.

mercoledì 26 agosto 2015

Leggera (sottotitolo: ritorno a fare dolci e pizze)

Finito il concorso mi sento leggera come se avessi perso 10 chili (non vi preoccupate non dimagrisco di un etto nemmeno se faccio lo sciopero della fame per una settimana).
Risultati:
nella prova scritta ho ottenuto il secondo miglior punteggio (e dici cotica!!), l'orale è andato bene, ma a quanto pare il mio curriculum vale poco più della metà del punteggio dei miei colleghi maschietti che lavorano seduti 8 ore al giorno in uno studio tecnico tra fame, schiavismo e alienazione neuronica. L'essere ferma (lavorativamente) da così tanto tempo non ha certo colpito la commissione, che se solo passasse con me una mia giornata tipo capirebbe cosa significa veramente "problem risolving", "orientamento alla collaborazione", "determinazione e perseveranza".
Comunque, polemiche a parte (tanto lo sapete che pianto chiodi per qualsiasi cosa), alla fine sono quinta in graduatoria.
Soddisfatta? Molto e soprattutto diciamo che è passata, ecco.
Ritorno (molto volentieri) a fare dolci e pizze, ma mi devo ricordare di aggiungere anche questo nel mio curriculum, che qualche punto in più sicuramente valgono. ;-)

P.S.: nella foto la mia torta zuppa inglese. Votazione: 10 e lode!

domenica 23 agosto 2015

In bilico

In bilico tra la paura di non farcela e il terrore di riuscire davvero nell'impresa.
In bilico tra la voglia (e il bisogno) di rimettermi in gioco e l'ansia del dover riorganizzare la mia vita e quella delle persone che amo.
In bilico tra quella che ero e quella che sono diventata.
In bilico tra il mio ego e i miei fottuti sensi di colpa.

Ho passato la mia estate così. In bilico.
Tutto è iniziato a maggio quando, per caso, ho partecipato ad un concorso pubblico per l'assunzione di un geometra.
Io che non ho mai fatto concorsi.
A dire il vero ho fatto solo un colloquio di lavoro in vita mia, a 19 anni, e mi hanno assunta subito senza tanti problemi.
Culo, non c'è altra spiegazione.
Adesso è diverso, sono sette anni che faccio la "casalinga".
Un po' per necessità, un po' non lo so nemmeno io.
Non riesco ancora a capire se è stata solo una mia pigrizia o una reale necessità della mia famiglia. Mi sono sempre convinta della seconda opzione, ma oggi è cambiata la prospettiva.
La necessità di un'entrata economica in più, Diego che ormai ha 10 anni, l'occasione giusta.
Partecipare ad un concorso non significa certo vincerlo, lo so benissimo.
Ma abbiamo presentato la domanda di ammissione in 75. Allo scritto sono stati accettati 45 candidati. All'orale siamo arrivati in 8. Capite che un po' ci spero e un po' mi intimorisce.
Che per me è già una bella soddisfazione essere arrivata a questo punto, una rivincita personale.
Una botta di autostima di cui avevo bisogno.
Che non sono buona solo a fare torte e pizze. Sono ancora in pista.
La prova orale sarà tra due giorni.
Altri pochi giorni in bilico e poi scendo.
Nel bene o nel male.
Anche se ancora mi chiedo cosa sia bene e cosa sia male.

domenica 9 agosto 2015

Delirando...

Se mai qualcuno se lo fosse chiesto, o augurato, non sono né morta né scappata in Brasile.
Sono viva e vegeta, ecco diciamo che con questo fottuto caldo riesco a malapena a vegetare.
(scusate la parentesi: ma quanti cazzo di picchi c'ha questo caldo di merda??)
Il pavimento del salotto, giusto davanti alla portafinestra, è diventato il mio letto, con tanto di bestemmie della mia povera schiena che si è costituita parte civile.
Le ore di sonno mancanti si fanno sentire tutte e considerando che amo l'inverno potete capire il mio attuale stato di salute mentale.
Ho giurato che al primo che a dicembre si lamenterà del freddo gli tirerò un pugno dritto sul naso (se lo farò veramente vi prego di dimenticare le precedenti righe, sarebbero considerate premeditazione).
Comunque...
Appena appoggio la testa sul letto a terra il mio cervello comincia a frullare che potrei preparare milkshake per tutto il paese.
Mi vengono idee brillanti per i post, penso 'questo sarebbe figo da raccontare, potrei dire questo e quello...' e il mio cervello inizia a scrivere virtualmente.
Frase dopo frase si forma il post nella mia testa. Penso 'domani mattina la prima cosa che farò sarà scriverlo veramente..' e poi... mi sveglio a pezzi con la grinta di un monaco tibetano e tutto svanisce.
Per adesso la colpa se la prende il caldo. Potrei semplicemente mettere il cartello 'chiuso per ferie', ma dovrei spiegarlo  al mio cervello stakanovista.
Intanto sogno i piedi congelati e i calzettoni di lana.
Sto delirando.
Aiuto.