martedì 22 marzo 2016

Condividere le cose belle

Già di mio faccio fatica a condividere le mie emozioni con gli altri.
Ho sempre il sentore che alle persone non freghi un emerito niente della mia vita, dei miei sentimenti e delle mie sensazioni.
Difficilmente parlo con le persone dei fatti miei.
Certo, detto da una che da diversi anni scrive i cazzi suoi su un blog, non è tanto credibile.
Invece è così.
Nel blog riesco a scrivere le minchiate che mi fanno sorridere, ridere o arrabbiare.
Mi serve da valvola di sfogo quando non riesco a trattenere la rabbia.
Ma ho fatto caso che difficilmente scrivo delle cose belle che accadono nella mia vita.
Mi sto chiedendo il perché.
Qualche bravo psicologo potrebbe impostare un convegno su questa cosa...
Se mi capita qualcosa di bello ho quasi paura a dirlo, figuriamoci a scriverlo. Non vorrei essere fraintesa e passare per quella che si vanta.
Sapete la compagna "smorfiosetta" delle elementari? Dai tutti ne abbiamo avuta una così.
Quella de "Il mio è più bello del tuo!!" con la cantilena che per la prima volta ha fatto uscire il serial killer che abita in ognuno di noi.
Ecco la mia mente pensa a questo (si accettano numeri di bravi psicologi, grazie).
E se invece volessi scrivere di qualcosa di bello?
Non per vantarmi, ma per condividere con chi legge la mia felicità?
Secondo me è anche giusto.
Avete letto sempre i miei sfoghi, mi avete sopportato e supportato spesso.
Oggi ho voglia di raccontarvi questo.
Diego ha partecipato alle Olimpiadi di Problem Solving.
Fino a qualche mese fa non sapevo neanche dell'esistenza di queste competizioni, poi un giorno il suo maestro di matematica mi ha detto che aveva fatto il suo nome per la squadra della scuola.
Ha partecipato dapprima alle gare interne dell'istituto, ottenendo sempre ottimi punteggi. E poi è entrato nella squadra ufficiale della sua scuola, hanno gareggiato per la finale regionale e ieri sono usciti i risultati.
E ve lo voglio dire: la sua squadra è in finale nazionale!
Sono orgogliosa e felice.
Non mi importa dei punteggi e delle classifiche, ma la sua soddisfazione mi riempie di gioia.
Sono contenta che abbia potuto fare questa bellissima esperienza, che venga apprezzato anche da altri e che il suo valore venga riconosciuto. Non è forse quello a cui tutti puntiamo?
Lui è molto riservato, nasconde la felicità come se fosse una colpa.
Non so perché, comunque lo preferisco a quelli che si vantano con chiunque.
Ma si percepisce che è orgoglioso di se stesso.
Ho ricevuto le chiamate dei maestri e pure della bidella che gli facevano i complimenti.
Che dire...sto gongolando alla grande!!
Dai...gongolate con me!! :-D

giovedì 10 marzo 2016

Il venerdì

La dieta procede, sto a meno cinque chili, un terzo del viaggio.
Ancora ho l'entusiasmo di chi parte zaino in spalla e crede che cuore, testa e gambe possano portarlo ovunque.
So che il brutto del viaggio deve ancora arrivare.
Quando quello zaino mi sembrerà pesantissimo, quando le mie gambe sembreranno cedere, quando il mio cervello si domanderà il perchè e quando il mio cuore dirà fanculo a tutti.
Ancora procedo, spinta dai risultati ottenuti fino qui.
Quando poi sarà più difficile...vedremo.
Ho deciso che il mio motto è: STEP BY STEP.
Contro ogni pronostico la ginnastica per la schiena mi sta piacendo parecchio. Le mie compagne di corso (35-75 anni) meritano un post a parte. Sono sciolta, rilassata e non ho più dolori. Vi pare poco??
A questo entusiasmo si è aggiunto anche quello per il venerdì, che è sempre stato il mio giorno preferito.
Pure più del sabato di Leopardi.
Quando lavoravo era il giorno in cui poteva accadere di tutto, poteva crollare pure il mondo ma "chissenefregaèvenerdì!".
Da quando sto a casa questo giorno ha perso un po' del suo significato.
Non mi alzo più urlando in faccia a chiunque "E'VENERDIIIIII'!!!".
Per me è praticamente uguale.
Detta così mi faccio molta tristezza da sola.
Comunque...
Ho scelto il venerdì per mangiare la pizza, unico sgarro nella mia dieta salutista.
Abbiamo trovato una pizzeria che fa una buona pizza al piatto.
Ogni venerdì la ordino, Simone e Diego la passano a prendere e ce la mangiamo direttamente dal cartone. Quindi neanche mezzo piatto da lavare.
Questa per me è la felicità.
E finalmente posso ritornare ad urlare con tutta la gioia in corpo:
domani E' VENERDIIIIIII'!!!!